QUALI SONO GLI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO? (Art. 18 D. Lgs. 81/08) Il datore di lavoro deve valutare i fattori di rischio per quanto riguarda le attrezzature e i luoghi di lavoro e occuparsi insieme all’ RSPP della redazione del Documento di Valutazione dei Rischi. E’ suo compito attuare le misure di prevenzione, tutela della salute e programmare eventuali miglioramenti dei luoghi di lavoro. E’ tenuto a designare e formare gli addetti al Servizio di Protezione e Prevenzione e garantire un’adeguata formazione ai lavoratori in materia di antincendio, primo soccorso e gestione dell’emergenza. È OBBLIGATORIA LA NOMINA DEL MEDICO COMPETENTE? (Art. 18 a) D. Lgs 81/08) Solo nei casi previsti dalla legge (le attività lavorative che espongono ad un rumore superiore a 85 dBA, o nelle quali si usa un computer per più di 20 ore alla settimana, o si è esposti ad un rischio vibrazioni significativo, o si alzano pesi rischiosi secondo NIOSH o maggiori di 30 kg per gli uomini e 20 kg per le donne, o si è esposti a rischio chimico non moderato, o negli altri casi previsti dal D. Lgs 81/08)
LA NOMINA DEL MEDICO COMPETENTE DEVE ESSERE COMUNICATA ALL’ ORGANO DI VIGILANZA?No, deve essere allegata al documento di valutazione del rischio.
CHI È IL RLS? (Art. 47 D. Lgs 81/08) È un lavoratore che viene eletto dai colleghi perché si occupi in modo particolare dei problemi connessi alla tutela della salute e della sicurezza. Collabora con il datore di lavoro per migliorare le condizioni di sicurezza.
COSA È IL SPP? (Art. 31 D. Lgs 81/08) Il SPP è il servizio di prevenzione e protezione, cioè un apposito nucleo di persone, anche esterno alle aziende, tranne alcune eccezioni, nominate dal datore di lavoro, che hanno il compito di collaborare con il datore di lavoro per la redazione del documento del rischio e per progettare i corsi di formazione nella sicurezza per i dipendenti.
QUANTE PERSONE DEVONO FAR PARTE DEL SPP? Il numero massimo di addetti al SPP lo stabilisce il datore di lavoro in base alle necessità aziendali; il numero minimo è una unità.
CHI È IL RSPP? (Art.32 D. Lgs 81/08) È un componente del SPP che è nominato dal datore di lavoro responsabile del servizio prevenzione e protezione.
LA NOMINA DEL RSPP DEVE ESSERE COMUNICATA A QUALCUNO? No, deve essere riportata nel documento di valutazione del rischio.
IN CASO DI INFORTUNIO È CONDANNATO ANCHE IL RSPP? Responsabile non significa colpevole. Il responsabile SPP potrà essere chiamato a rispondere in caso di infortunio se lo stesso è avvenuto anche per imperizia, imprudenza e negligenza del RSPP.
CHE TITOLI OCCORRE AVERE PER FARE PARTE DEL SPP? Se non si è ingegneri, architetti o tecnici della prevenzione, occorre avere: 1. un diploma di scuola media superiore; 2. un attestato di frequenza e profitto di un corso di 28 ore chiamato modulo A; 3. un attestato di frequenza e profitto di un corso di formazione, chiamato modulo B, specifico per il settore di attività economica (ATECO) di cui fa parte la propria azienda.
COME CONOSCERE IL SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA DELLA PROPRIA AZIENDA? Occorre chiedere il proprio codice ATECO alla Camera di Commercio ove si è iscritti.
QUALI SONO I TITOLI PER FARE IL RSPP? (Art. 32 comma 2 D.Lgs 81/08) Oltre ad avere i requisiti di ASPP occorre avere un attestato di frequenza a un corso di 24 ore chiamato modulo C.
CHI PUÒ RILASCIARE GLI ATTESTATI DI FORMAZIONE PER IL SPP? 1) Enti pubblici quali ISPESL, INAIL, Università ecc. 2) Enti privati quali le associazioni sindacali di categoria dei lavoratori e degli imprenditori: CISL, CGIL, UIL, Confindustria, API ecc. 3) Società private di formazione autorizzate da una Regione.
IL SPP DEVE AGGIORNARE LA PROPRIA FORMAZIONE? (Art.32 comma 2 D.D. Lgs 81/08) È richiesto un aggiornamento quinquennale che può essere correttamente diluito nei cinque anni o concentrato nell’ ultimo anno del quinquennio.
QUANDO IL DATORE DI LAVORO PUÒ FARE DIRETTAMENTE IL RSPP?In generale quando l’ azienda ha meno di dieci dipendenti se agricola, meno di venti dipendenti se di pesca, meno di trenta dipendenti se artigiana o industriale, meno di duecento dipendenti negli altri casi.
COSA È IL REGISTRO INFORTUNI? (DM 12 Settembre 1958) È un registro che si compra in cartoleria, lo si porta alla ASL per farlo vidimare, cioè timbrare, e si custodisce sul posto di lavoro. Nel registro sono annotati cronologicamente gli infortuni sul lavoro che comportano un’ assenza dal lavoro di almeno un giorno. Nel registro sono annotati il nome, il cognome, la qualifica professionale dell’ infortunato, le cause e le circostanze dell’ infortunio, nonché la data di abbandono e di ripresa del lavoro.
IL REGISTRO INFORTUNI CONSENTE ALL’ ORGANO DI VIGILANZA DI FARE SANZIONI?L’ organo di vigilanza può fare sanzione solo se non esiste il registro infortuni, non può fare sanzioni se esso è bianco o completamente scritto. Il registro serve a tenere memoria degli infortuni accaduti in modo da poterne discutere periodicamente e prendere opportuni provvedimenti aggiornando anche il documento del rischio.
LE SQUADRE ANTINCENDIO, EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO DEVONO ESSERE SEMPRE NOMINATE? (Art. 45-46 D.Lgs. 81/08) Si. Nelle imprese o unità produttive fino a cinque lavoratori il datore di lavoro può svolgere direttamente i compiti di primo soccorso, nonché di prevenzione degli incendi e di evacuazione.
COSA È LA RIUNIONE PERIODICA? (Art. 35 D. Lgs. 81/08) È la riunione che si deve tenere almeno una volta all’ anno, solo nelle aziende con più di quindici dipendenti, tra il datore di lavoro o un suo rappresentante, il RSPP, il RLS ed il medico competente. Nella riunione il datore di lavoro sottopone all' esame dei partecipanti: a) il documento di valutazione dei rischi; b) l’ andamento degli infortuni e delle malattie professionali e della sorveglianza sanitaria; c) i criteri di scelta, le caratteristiche tecniche e l’ efficacia dei dispositivi di protezione individuale; d) i programmi di informazione e formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro salute. La riunione deve essere verbalizzata ed il verbale inserito nel documento di valutazione dei rischi.
COSA SUCCEDE SE NON SI VIENE TROVATI IN REGOLA? Se un ispettore del lavoro durante un’ispezione accerta delle violazioni, darà delle prescrizioni affinché l’irregolarità venga eliminata, indicando tempi e modi di correzione nel verbale di ispezione. Comunicherà comunque la violazione alla Procura della Repubblica. Se al ricontrollo l’irregolarità è stata eliminata, il contravventore dovrà pagare una somma pari ad un quarto del massimo previsto per tale violazione. La mancata regolarizzazione o il mancato pagamento danno avvio ad un procedimento penale.